Sembra una DOMANDA sgrammaticata e invece è l’interrogativo che gli addetti ai lavori del settore finanziario si fanno spesso, anche parlando fra loro, per capire quale sia ilsentiment (l’umore) del mercato in un determinato momento…

Si dice mercato, ma andrebbe sempre inteso come l’insieme delle PERSONE che lo abitano, gli operatori che comprano e vendono costantemente strumenti finanziari, gestori che analizzano la qualità di ciò che gli operatori comprano… e i risparmiatori, cioè i consumatori finali di questo mercato. 

Fra tutti questi attori ci sono poi figure come la mia, con la funzione di mediare tra chi il mercato lo fa e chi invece spesso lo subisce. 

Ed è a questo che serve un consulente: aiutare i propri clienti a non subire passivamente ciò che accade sul mercato. In questo momento, in cui tutto scende determinando una situazione di grande pessimismo, viene da chiedersi: 

se tutto scende e tutti vendono come fa a funzionare? Cosa stanno facendo gli operatori di mercato?

Per rispondere serve fare un’analisi del posizionamento del mercato che poi è la domanda con cui ho aperto questo articolo.

Stiamo vivendo un BEAR MARKET, cioè un mercato orso, caratterizzato dalla diminuzione dei corsi azionari che si prolunga per un periodo relativamente ampio e porta gli operatori ad avere avversione al rischio e quindi a mantenersi CASH che tradotto significa mantenere la liquidità nel conto corrente.

La percezione del rischio oggi è molto focalizzata sulle politiche monetarie delle banche centrali e sui rischi di RECESSIONE, seguiti ovviamente dai rischi di inflazione a loro volta dipendenti (anche) dai rischi del conflitto in Ucraina.

In sintesi, la preoccupazione degli operatori è l’espressione di un’analisi di causa effetto dei vari RISCHI.

L’aumento dei prezzi delle commodities (materie prime), legato alla guerra in Ucraina e al Covid, aumenta i rischi di inflazione che obbligano le banche centrali ad intervenire sui tassi rischiando di portare le economie in recessione. 

Quindi il tema caldo resta quello dell’INFLAZIONE

Sparisse questo rischio, sparirebbe la percezione anche degli altri. 

È in quest’ottica che vanno osservarti i mercati nei prossimi mesi. 

Un rientro, seppur temporaneo, della pressione dei prezzi potrebbe portare gli operatori a rimettere i soldi sul tavolo. 

Se al contrario si verificasse la persistenza di elementi che favoriscono un ulteriore surriscaldamento dei prezzi, potrebbero verificarsi ulteriori riscatti.

Dobbiamo allora porci un’altra domanda. Quanto è liquido il mercato? Quanto hanno già venduto i gestori? Sono full invested o piuttosto cash

La risposta a questa domanda assume scarso SIGNIFICATO se viene analizzata in termini assoluti. 

Ogni gestore segue le sue logiche d’investimento.

Per un fondo Hedge essere investito al 100% potrebbe essere un posizionamento difensivo perché la caratteristica di tali fondi è di investire con un effetto leva, prendere cioè denaro a prestito ed esporsi sul mercato anche con più del doppio del denaro di cui si dispone. 

Al contrario, per un fondo long only, essere investito al 100% potrebbe significare essere molto investito. 

E allora conviene analizzare i dati macro e raffrontarli con quelli del passato che è quello che ho fatto per chi mi legge: l’analisi evidenzia che gli attuali livelli di cash nei portafogli degli investitori sono gli stessi che si sono visti nel sell off del 9-11-2001, corrispondente all’attacco terroristico alle Torri Gemelle (un sell off è la svendita di un grande volume di titoli in un breve periodo di tempo, che inevitabilmente provoca un corrispondente calo del prezzo dei titoli).

Quindi? 

Ne deriva che i livelli di cash attuale sono elevati. 

E se da un lato questa statistica denota una certa disaffezione da parte degli operatori verso il mercato in genere (nelle ultime settimane sono state vendute sia obbligazioni che azioni), rappresenta anche un elemento di SUPPORTO.

Soldi da mettere sul tavolo ce ne sono e potrebbero portare a rialzi repentini molto importanti qualora i rischi elencati qualche rigo fa dovessero ridursi se non addirittura venire meno.

Non rimane che ASPETTARE e OSSERVARE come si muoverà l’inflazione nei prossimi mesi, consapevoli che alla fine, dopo una fase di bear market c’è sempre una fase di Bull market (nel gergo di borsa, un toro è il contrario di un orso), come c’è sempre qualcuno che compra strumenti finanziari in attesa di un aumento dei prezzi.

Potrei dirvi quindi che la frase si è sempre fatto così” (che altrove risulterebbe odiosa e indicativa di scarsa innovazione e di atteggiamento statico) nel settore finanziario descrive molto bene come funziona il mercato: 

come dire che si sa che dopo una tempesta arriva sempre il sereno.

 

Col bello o cattivo tempo, Sante è sempre al vostro fianco!