La risposta alla domanda è “Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, in occasione del carnevale del 1490”.
Ma questa frase mi è servita solo per dirvi che la gestione del denaro è un’attività soggettiva.
Varia molto da persona a persona: ciò che potrebbe sembrare folle o complicato a qualcuno, ad altri può invece apparire facile e sensato.
Generazioni diverse, educate da genitori diversi, con redditi e valori diversi, in parti diverse del mondo e con economie diverse, imparano inevitabilmente lezioni molto diverse.
Ciascuno ha la sua personale esperienza del mondo.
E il mondo, per un gran numero di persone è più spesso rappresentato da una piccola area geografica.
Chi viaggia molto ha VISIONI più aperte e più ricche di stimoli e di esperienze.
Diverso è invece per chi ritiene di conoscere il mondo e ciò che vi accade attraverso gli strumenti digitali.
Ciò di cui facciamo esperienza diretta lascia poi un segno più marcato rispetto a ciò che impariamo da altri e nella finanza, questo assume una rilevanza più marcata rispetto ad altri ambiti.
Se in passato vi fosse capitato di fare investimenti finiti in perdita, questa esperienza potrebbe avervi lasciato addosso una forte traccia capace di farvi provare una certa diffidenza o repulsione rispetto all’ambiente degli investimenti in generale. Però anche questo dipende da individuo a individuo.
Se vi foste fatti una brutta immagine del settore degli investimenti finanziari, per me sarebbe arduo riuscire a farvi cambiare IDEA.
Avrei un bell’argomentare che invece gli investimenti azionari, se ben fatti e ben gestiti, in un arco temporale di almeno 10 anni, forniscono un ritorno finanziario del 9% annuo (dimostrabile con dati statistici che ne danno evidenza).
Un pensiero negativo potrebbe lasciarvelo anche una perdita vissuta da altri con cui avete relazioni strette.
Può insomma capitare che voi arriviate a pensare che il mondo degli investimenti sia un luogo per pochi, dove guadagnano sempre i soliti e che forse è meglio investire su cose sicure come il mattone.
Ma non è solo l’esperienza a determinare particolari convinzioni sull’uso del DENARO.
Più in generale, una persona cresciuta in povertà pensa al rischio e al guadagno in un modo che sarebbe impossibile per il figlio cresciuto in un ambiente ricco.
Una persona cresciuta in un periodo in cui l’inflazione era alta la penserà diversamente da chi fosse cresciuto in un periodo in cui prezzi erano stabili.
l broker che ha perso tutto nella Depressione del 1929 ha vissuto un evento che sarebbe inimmaginabile per l’imprenditore che ha fondato una tech company nei gloriosi anni Novanta… e così via.
La lista sarebbe lunga.
In finanza le variabili in gioco sono molte, spesso in relazione fra loro ed ognuno di noi conosce cose sul denaro che altri ignorano e viceversa.
E tutte le nostre personali esperienze sono solo una percentuale infinitesimale della somma di tutte quelle provate dagli abitanti della terra.
Potrei farmi attraversare dalle testimonianze di chi ha perso tutto durante la Grande Depressione, senza riuscire a provare le cicatrici emotive di chi l’ha vissuta davvero.
I calcoli matematici possono ricostruire la storia dei crolli del mercato azionario, ma non possono descrivere la sensazione di tornare a casa, guardare i nostri figli e sentire crescere in noi la domanda: avrò commesso errori che influenzeranno la loro vita?
Prendiamo DECISIONI di investimento sulla base dei nostri obiettivi che senza una piena consapevolezza rischiano di essere “a corto raggio”.
Se non siamo affiancati da qualcuno che ha una piena visione di “come funzionano le cose” facciamo scelte deviate dai nostri “bias” e cioè da quanto siamo convinti che funzioni il sistema anche quando vediamo il sistema funzionare in modo diverso.
Per correggere queste immagini distorte dal nostro pensiero irrigidito possiamo/potete seguire questi suggerimenti:
• Prima di tutto sgangiatevi da convinzioni limitanti: se siete cresciuti quando l’inflazione era alta e siete abituati ad investire in obbligazioni non è detto che quel tipo di investimento vada bene per tutte le occasioni.
• Lasciate fuori le emozioni dalle vostre scelte: una volta presa la consapevolezza del fatto che ciò che avete vissuto rappresenta solo un episodio, fate le vostre scelte sganciandovi dalle emozioni che quell’evento ha provocato. La paura di potervi trovare in mezzo ad un crollo azionario non deve condizionarvi nel presente.
• Fatevi supportare da chi vive quotidianamente -e per mestiere- i tanti momenti dei mercati finanziari: un professionista sa cosa bisogna fare in ogni circostanza.
Se conoscete un consulente finanziario capace di farvi superare i timori e le emozioni negative (come pure quelle eccessivamente positive), tenetevelo stretto.
Sante
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