ESG è un acronimo utilizzato per attribuire alle imprese una certificazione ambientale (E=Environmental), sociale (S=Social) e di amministrazione (G=Governance) per dar loro l’opportunità di essere valutate per l’impegno nella loro sostenibilità ambientale e stimolarle ad acquisire maggiore responsabilità del proprio impatto e/o per correggerlo riducendolo e ottenere riconoscimenti e investimenti dal MERCATO e dagli INVESTITORI in genere.
Lo sapevate? Vi eravate informati su cosa significasse quell’acronimo?
Nel caso vi fosse sfuggito o lo aveste sentito senza approfondirlo, ho trovato fosse mio compito professionale spiegarvelo in poche parole.
Nel caso specifico l’ho fatto sia perché rendere comprensibile e più chiaro un termine usato nel settore degli investimenti fa parte della mia missione personale e professionale, sia perché questo particolare tema di attenzione all’impatto ambientale è per me da sempre una discriminante importante per scegliere cosa e se suggerire ai miei clienti … quando i clienti me lo consentono (lo dico perché ci sono persone che “non mi interessano queste cose … basta che rendano”).
Investire in imprese che producono utili importanti, o promettono di produrne, potrei dire che è un compito abbastanza facile per un consulente finanziario.
Basta essere costantemente informati ed è quasi ovvio che questa sia una delle condizioni per potersi definire consulenti. Ma non è sufficiente.
Ci sono aziende che producono utili perché, scava scava, producono pessimi prodotti e/o altrettanto pessimi impatti ambientali.
Ci sono e io se posso, se non sono costretto, le evito. Ne va della mia serietà e responsabilità. Non intendo essere complice di certe cose e, se posso, se me lo consentono, cerco di evitare che lo diventino (anche se involontariamente) i miei clienti. Quando il VALORE presente e futuro di un’impresa si basa su fattori particolarmente delicati e impegnativi, come il rispetto dell’ambiente e delle persone, le cose cambiano.
In quei casi il termine “utile” assume diversi significati che vi lascio immaginare da soli.
Le cose cambiano perché un consulente serio non può basarsi solo su dichiarazioni documentali, ma deve approfondire se quello di cui si parla e si scrive sui media classici sia attendibile e fino a quanto.
Questo perché un consulente che si rispetti -e che si meriti questo nome- non è un venditore, bensì –appunto- un consulente e cioè una persona che consiglia solo dopo aver approfondito ciò che intende sottoporre ai suoi clienti.
Ecco quindi che nel caso degli ESG ho trovato utile farvi riflettere più del “normale”.
E vi dirò di più.
Se io mi impegno a capire quanto una certificazione ESG sia attendibile e meritata per un’azienda su cui investire, il grado di approfondimento e di verifica che devo (e voglio) fare, mi trasforma per osmosi in un “professionisita ESG” perché anch’io, per mia abitudine e orientamento, se scelgo e faccio scegliere quella determinata azienda lo faccio perché trovo aderenza ai valori di rispetto ambientale, di rispetto delle persone, di rispetto di una gestione trasparente e corretta.
Spero mi perdoniate se vi faccio riflettere troppo, ma da consulente contro emozionale intendo evitare che possiate pensare che operare in finanza sia solo una questione di soldi.
C’è tutto un mondo dietro.
Ed è un mondo verso il quale desidero che i miei clienti si confrontino con la consapevolezza che tutte le loro scelte di investimento assomigliano molto più ad un voto che ad un atto commerciale.
Mi verrebbe da concludere dicendo: se siete d’accordo votatemi … però so che al massimo posso proporvi di seguirmi.
Grazie
Sante