Capita ormai spesso di assistere a discussioni in cui qualcuno cerca di attribuire meriti ad un GENERE o ad un altro.
Nei casi peggiori accade che meriti o demeriti vengano distribuiti in disputa fra generi.
Succede in ogni ambito e sinceramente credo che inseguendo l’IDEA di attribuire meriti o demeriti in relazione al genere si rischia solo di perdere TEMPO e creare attriti sinceramente evitabili e che non portano mai ad altro che a litigi e scontri. Tutte cose che io evito di incontrare, perché se c’è una cosa che non mi appartiene è il considerare la superiorità di un genere rispetto ad un altro.
Ho fatto questa premessa perché certi dibattiti li ho visti accendersi anche nel settore di mia competenza.
Quello finanziario quindi.
Ritengo che invece sarebbe più costruttivo osservare ogni persona per quello che è nella sostanza: una PERSONA… che in quanto tale è diversa per principio da qualunque altra persona.
Fra le tante differenze fra ogni individuo, il genere è un evidente distinguo che madre natura ha distribuito in modo lungimirante con uno scopo abbastanza chiaro: garantire la riproduzione, quindi la continuità e in sostanza il FUTURO della specie umana.
Non certo (almeno spero) per creare dissapori.
Essendo ognuno costituito da miliardi di cellule, in ognuna delle quali c’è un universo di variabili, è matematicamente (proprio in senso letterale) infinita la quantità di combinazioni possibili fra tutte queste variabili che non dovrebbero essere altro se non semplici evidenze della diversa combinazione di vari elementi.
Invece accade che anche l’intelligenza sia distribuita diversamente, motivo per cui gli umani trovano infinite OCCASIONI per “litigare” o separarsi in gruppi solo apparentemente omogenei.
L’omogeneità non è una caratteristica del genere umano.
Questo “pippone” mi serve per dire da che parte sto.
Come persona e come professionista.
Non mi piacciono le persone stupide di qualunque genere siano.
Mi piace invece chi rispetta il prossimo e che nel suo campo professionale dà il massimo.
Tuttavia posso concepire che il massimo risulti diverso per ognuno/ognuna.
Vedo quotidianamente persone.
Nessuna uguale ad un’altra.
Ed è nelle mie facoltà scegliere con chi condividere le mie sensibilità, le mie competenze, il mio tempo, le mie EMOZIONI (ricordo che essere contro-emozionale aiuta solo ad evitare di essere sopraffatti dalle emozioni).
Ma SCEGLIERE non è discriminazione. Seguo chi mi segue con rispetto.
E spero di essere ricambiato.
Non mi interessa catalogare le persone in relazione al loro genere perché vedo il mondo come un metaforico arcobaleno. Avete mai sentito parlare di arcobaleni che litigano? Ecco.
Io cerco costantemente l’equilibrio fra l’essere e l’avere.
E se proprio devo preferirne uno all’altro, chi mi conosce sa che preferisco l’ESSERE, che nel mio caso è l’essere fedele a me stesso e vicino alle persone.
L’unica differenza che di genere che per me ha un senso è quella che esiste fra un genere professionale ed un altro:
il mio è “il consulente finanziario controemozionale” che, se volete, è certo una caratteristica differenziante, sebbene dal mio punto di vista sia una dimostrazione di attenzione alle diversità delle emozioni di chi frequento.
Amici, colleghi, familiari, clienti… non c’è genere che conti … sono uno di voi.
Spero sia così anche per voi.
Sante