Più volte nei miei articoli vi ho parlato del concetto di rischio finanziario, associandolo a quello della volatilità, intesa come oscillazione dei prezzi di un bene finanziario.
Le azioni, i fondi, le obbligazioni si sa… così come i prezzi delle case, vanno su e giù a secondo della domanda e dell’offerta.
Ma un altro aspetto a cui fare riferimento per comprendere il concetto di rischio legato ai mercati finanziari sono le EMOZIONI che li caratterizzano. Ed in particolare serve analizzare due emozioni molto conosciute:
la GIOIA ed il DOLORE.
Si è infatti soliti identificare e associare ad un guadagno in borsa il concetto di gioia, mentre in genere si associa ad una perdita l’emozione del dolore. Ma se da un lato l’emozione della gioia è tanto più intensa quanto più il guadagno si verifica in tempi brevi, per una PERDITA la sensazione è molto diversa, perché il dolore di perdere ci rimane addosso per lungo tempo mentre i guadagni si dimenticano facilmente.
È una sorta di asimmetria emozionale che spesso condiziona i risparmiatori nelle proprie scelte. Chi guadagna continua a ripetere il comportamento che gli ha provocato quel piacere, mentre chi perde si blocca per la paura di riprovare appunto il dolore della perdita.
Questo spiega perché pochi italiani hanno usufruito del rendimento dell’indice in euro delle azioni mondiali che nell’ultimo decennio è stato del 10,36% annuo.
In prevalenza hanno preferito gli investimenti obbligazionari che in media hanno reso, anno dopo anno, meno della metà (4,89%), e, soprattutto, gli immobili che hanno reso molto meno della metà della metà.
Cose che succedono se si lasciano entrare le emozioni, le gioie e i dolori, la paura e l’avidità, quando si opera nel campo finanziario.
Cosa deve fare quindi un risparmiatore per non farsi influenzare dalle emozioni?
1.
Programmare sempre i propri investimenti, decidendo prima che obiettivi vuole realizzare in funzione delle proprie esigenze e delle risorse che ha a disposizione (tempo e denaro)
2.
Evitare di guardare ogni giorno l’andamento dei mercati e dei propri investimenti, soprattutto se l’obiettivo da realizzare è di medio lungo termine.
3.
Evitare di prendere decisioni a caldo quando gli eventi sono già avvenuti, di modo che le emozioni non condizionino il programma d’investimento pre-stabilito.
4.
Farsi aiutare da un addetto ai lavori. Perché chi fa il mio mestiere conosce la profonda differenza nel mondo degli investimenti tra ciò che appare pericoloso e ciò che oggettivamente lo è.
A dimostrazione di tutti questi assunti e per mostrare gli effetti della paura e della felicità in finanza, basta guardare lo storno di fine 2018 sulle borse statunitensi ed europee che ha condotto molti ad uscire dalle azioni nel corso del 2019. La PAURA per quello che è successo in un trimestre, ha condizionato l’anno successivo per un periodo assai più lungo.
Questi esempi illustrano bene perché è necessaria una buona educazione finanziaria per ottenere dei buoni risultati dai mercati e perché è importante conoscere e saper riconoscere gli effetti potenziali delle emozioni che proviamo, per saperle gestire in un contesto particolare come quello della finanza.
Avere un buon consulente serve proprio a delegare a lui/lei anche queste attenzioni.
Vi aspetto.
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