Essere un consulente contro emozionale (o frequentarne uno) non ti evita di provare emozioni, ma ti aiuta a controllarle affinché non siano loro a controllare te facendoti fare cose di cui potresti pentirti.
E quando riesci a mettere bene in pratica questo esercizio di consapevolezza, quando noti che questo genere di attenzione ti consente di crescere, se la tua natura contiene anche il dono della generosità, ecco che ti viene spontaneo affiancare chi conosci per trasmettergli l’importanza di far proprio quel genere di autocontrollo.
E siccome le emozioni, anche se le controlli, ti entrano dentro, è come le rielabori che fa la differenza. Da potenziale debolezza, puoi trasformarle in una particolare forza, tutta tua, e renderle capaci di generare SCELTE che prendono forza proprio dalla trasformazione di un punto debole in un punto di forza.
Spero di averlo spiegato bene perché non vorrei sembrare uno di quei personaggi da manuale … anche perché io i manuali, pur conoscendoli, sono abituato a non trasformarli in entità capaci di plasmare la mia natura.
Tutto questo preambolo per dire che, a proposito di emozioni, vorrei coinvolgervi (un passo alla volta, questo è solo un accenno) in una cosa particolare, seria, utile, inclusiva … in cui credo molto. È qualcosa di collaterale al settore della finanza con il quale mi conoscete, ma è più propriamente “laterale”. Non ne esclude l’implicazione, ma il suo scopo è totalmente diverso perché è destinato a diventare una COSA di tutti quelli che vi partecipano che però include quelli che non possono partecipare.
Curiosi? Lo spero.
Le mie personali esperienze, cariche di emozioni, che nel tempo ho imparato a controllare per tradurle in azioni consapevoli, utili e positive, mi hanno infatti portato a costruire un progetto che riguarda proprio il modo in cui si possono mettere in atto scelte particolarmente utili per “gli altri”. Soprattutto pensando che gli altri un giorno possiamo essere anche noi.
Non vi posso per ora dire altro se non che si tratta di un PROGETTO che riguarda la cura gratuita delle persone e che verrà finanziato con le percentuali prelevate (su autorizzazione) dai margini prodotti dagli investimenti di chi parteciperà.
Un modo per costruire una forma di restituzione consapevole per quanto si riceve o si è ricevuto. Che è poi l’aspetto che mi sta più a cuore che venga capito immediatamente dopo il gradimento del progetto.
Un progetto importante che possiamo costruire insieme, se vorrete, e che, se proprio volete che vi sottolinei cosa significa in termini pratici per chi partecipa (ma lo scopo è di stampo sociale) … allora ve lo dico in sintesi: il fatto che verrà finanziato da percentuali prelevate (su autorizzazione) dai margini prodotti dagli investimenti di chi parteciperà, implicitamente significa che chi partecipa sa che i propri INVESTIMENTI ( grandi o piccoli che siano ) produrranno risultati positivi due volte.
Perché, essendo l’obiettivo quello di finanziare quel progetto, significa che si finanzierà solo se gli investimenti produrranno risultati positivi perché solo in quel caso avverrà il prelevamento di una piccola percentuale dai margini ottenuti.
Ho voluto dirvi questo, anche se so di non avervi detto molto, perché trovavo giusto farvi sapere come e perché mi muovo in un certo modo. E se sapere questo vi farà in qualche modo piacere, sarò felice di tenervi aggiornati su questo “grande progetto” in via privata. Se poi vorrete anche “prenotarvi” per far parte di quanto andrò a definire prossimamente … io vi aspetto sempre e comunque.
Sante
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