Cartolina Saluti dal mercato di Rodi Garganico

Chi fa trading, se lo sa fare con le opportune precauzioni, popola comunque un ambiente in cui statisticamente il 90% ne esce con meno di quello che aveva quando è entrato. Un consulente contro emozionale non può non tenerne conto.

La traduzione di trading è “fare negozio” (o commercio) e quando ne parlo, o ne sento parlare, non posso fare a meno di ricordare mio zio Michele che aveva un piccolo albergo sul Gargano.

Quando ero piccolo durante le mie vacanze estive mi portava con lui a fare la spesa del pesce da offrire ai suoi clienti. Andavamo al MERCATO e lui frequentava le bancarelle dove c’era meno gente. Più precisamente dove non c’era la folla vociante che trattava l’acquisto. Lui andava da quelli che non facevano troppo rumore. “Perché?” gli chiesi un giorno. E la sua risposta fu forse uno dei primi insegnamenti che segnarono la mia passione per il mio lavoro di oggi.

Mi fece capire che lui conosceva bene quel mercato e sapeva che tutto quel movimento intorno a una bancarella era studiato da quei commercianti per attirare i turisti di passaggio, ma che il pesce migliore lo si trovava da altri, da cui appunto andavano i locali e … mio zio.

Ecco, quel commercio rumoroso poteva paragonarsi a quel trading fatto oggi per attirare persone di passaggio, non esperte, ma facilmente affascinabili dall’idea di fare un affare. Fare trading può sembrare anche molto facile, ma si tratta di una semplicità che illude.

Potresti infatti pensare che basti acquistare ad un prezzo e poi rivendere ad un prezzo più alto, che, detta così, appare di una semplicità estrema. Che ci vuole? Compri e vendi!

Ma mentre l’atto di comprare è certo semplice e addirittura incentivato, non è così automatico che poi quello che hai comprato tu lo riesca a vendere ad un prezzo più alto. Può accadere, ma non così spesso. E non ci sono automatismi che vi garantiscano che potrete rivendere bene il pesce che state comprando. Ricordate che la statistica ha fotografato che solo il 10% di chi fa queste operazioni alla fine porta a casa più di quanto aveva messo sul piatto.

Se intendete quindi avvicinarvi al trading vi suggerisco di farlo facendovi affiancare da chi conosce quel mercato. Se me lo chiedete io non mi tiro indietro, vi accompagno a farlo, ma non prima di avervi suggerito di stabilire una soglia: è bene infatti che se intendete includere il trading nelle operazioni finanziarie stabiliate solo una piccola porzione del vostro capitale a quel tipo di operazioni.

In altre parole il mio suggerimento sarebbe quello di decidere prima quanto sareste disposti a perdere nel caso che le cose non vadano come pensate.

Potete farlo, ma dovete essere consapevoli di tutto quello che serve sapere. E chi meglio di un consulente contro emozionale potrebbe aiutarvi ad entrare in quel labirinto chiamato trading, architettato per farvi entrare facilmente, ma da cui per uscire senza panico serve conoscerne l’architettura?

Non fatevi tirar dentro da chi fa rumore, ma se proprio volete allora portatevi una guida di quelle affidabili.

Sempre a vostra disposizione.

Sante