Ecco una riflessione che mi farà piacere se deciderete di interpretarla come suggerimento per l’orientamento dei vostri interessi culturali in generale e di quelli finanziari in particolare.
È solo un accenno, perché il TEMA è vastissimo e ci tocca tutti “dentro”.
E quindi, se e quando vorrete, sarò pronto ad approfondirla con voi.
È stato calcolato di recente che solo il 3% della popolazione sa come coltivare e allevare… lo sa fare e lo fa per il resto del mondo.
Questo significa che il 97% di “noi” non ha la più pallida IDEA di come si faccia, appunto, a coltivare e allevare seriamente. E in quel 97% ci siamo praticamente tutti noi che siamo sui social.
Ammettiamolo.
Io lo ammetto.
Tuttavia il tema di questo mio invito alla riflessione non riguarda i social, ma proprio il fatto che è da quelle due macro attività (coltivazione e allevamento) che deriva il sostentamento reale e irrinunciabile degli esseri umani.
Non da altro.
E quando parlo di sostentamento non mi riferisco quindi al tema economico, ma proprio al fatto che viviamo nutrendoci dei prodotti che “sappiamo” ricavare dalla TERRA e dagli animali che la abitano.
Le materie prime alimentari, che compongono i vari prodotti che siamo abituati a trovare nei punti vendita piccoli e grandi, derivano tutte dalle conoscenze e capacità di quel 3% di persone che se non ci fossero, se sparissero di colpo, sarebbe un dramma.
Si tratta di un 3% che incide sul 100% degli abitanti della TERRA.
Occuparsi della natura in modo professionale, per consentire al mondo di nutrirsi e procedere nel suo percorso di sviluppo, sanno farlo in pochi quindi.
E quei pochi dovremmo considerarli come fonte di ricchezza in senso lato.
Altro che oro e pietro preziose.
Investire sulle più avanzate forme di produzione delle materie prime alimentari deve essere il nostro orizzonte più prossimo.
Stiamo diventando così tanti sulla Terra che l’agricoltura va necessariamente osservata come capitale da tutelare e far crescere.
Investire quindi su quel 3% che ci garantisce nutrimento dovrebbe essere un OBIETTIVO comune ed entrare a far parte di ogni piano di investimento e di interesse finanziario.Ma è anche necessario che avvenga in modo pienamente consapevole perché altrimenti rischia di apparire come un semplice asset.
Anche in questo caso emerge infatti l’importanza del come affrontare il grande tema sintetizzato nel titolo di questo POST.
Anche qui entrano in gioco le emozioni da gestire.
Quel 3% è un numero che va affrontato con consapevolezza non solo matematica e quindi non solo freddamente come nicchia di interesse, ma come uno dei pochi e rari investimenti che ci danno una garanzia di continuità anche quando c’è aria di crisi.
Che non va inteso, come si potrebbe superficialmente pensare, un pensiero speculativo, bensì una presa di coscienza che ci sono investimenti garantiti da un interesse estremamente più alto di quello finanziario.
E la capacità di garantire nutrimento al mondo è al vertice di questi interessi.
Ed è una delle poche cose che mi sento di garantire.
A disposizione come sempre.
Sante
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