Penso che la ricordiate quella pubblicità di un famoso tour operator che sottolineava la differenza fra organizzare una vacanza da soli rispetto ad una organizzata da dei professionisti del viaggio.
Ecco perché ho preso a prestito, adattandolo alla mia professione, quell’efficace tormentone.
Ho quotidiana esperienza e sono quindi testimone (spero considerato attendibile) di numerosi casi in cui le PERSONE ritengono di aver assoluta padronanza con la finanza e di non aver quindi bisogno di alcun consiglio che non sia reperibile su internet o sui quotidiani specializzati.
Beati loro penso.
E ricordo quando sentivo dire da piccolo “beata ignoranza” che gli adulti utilizzavano (l’ho capito da più grandicello) per sottolineare che in fondo, coloro che non sanno, sono più sereni di quelli che sanno, perché quando non sai non puoi neppure renderti conto da cosa deriva quello che ti accade.
Peccato che, nel contesto finanziario, il non sapere equivale quasi sempre a farsi male economicamente.
L’espressione “ahi ahi ahi” la pronuncio comunque abbastanza spesso, dentro di me, ogni volta che incontro persone da cui sento affermare convinzioni definibili “da bar” su “come funziona la borsa”.
A volte mi capita però di poter entrare in quelle discussioni proprio perché, essendo conosciuto per la professione che faccio, mi viene chiesto di dire come la penso.
E in quei momenti tiro un sospiro di sollievo, perché mi sento autorizzato a dire come stanno le cose e in qualche modo anche a “salvare” qualcuno da cattive sorprese.
In quelle occasioni uso abitualmente il CONFRONTO fra un tassista e un agente di viaggio, che sono sì due professioni completamente diverse, ma che hanno in comune un elemento che consente di paragonarli:
in entrambe i casi c’è qualcuno che porta qualcun altro in un determinato luogo.
Nel caso del tassista è l’utente che sale e chiede di essere portato ad una destinazione precisa.
Il tassista esegue, lo fa per mestiere, ma non si fa alcuna domanda (e non ne fa, a parte qualche simpatico chiacchierone) sul perché il suo cliente desidera andare in quel luogo. Vai da A a B e paghi un tot.
Nel caso dell’agente di viaggio invece il cliente, pur avendo già qualche idea di dove voglia andare e per quanto tempo, si presenta con una certa apertura ad essere guidato e informato.
L’agente, essendo il suo mestiere ed essendo spesso persona che conosce bene molte destinazioni e come arrivarci, non è raro che sottoponga al cliente delle ALTERNATIVE, vuoi per opportunità di costo, di stagione, di affollamento, etc. .
Non solo.
All’agente di viaggio viene anche spontaneo descrivere tappe intermedie o visite da non mancare.
E quando trovi un agente di viaggio bravo, ti senti a tuo agio sia prima che durante il viaggio e, quando torni, ti senti arricchito anche perché riesci a riconoscere che l’agente di viaggio ti ha fatto seguire da una guida locale, che ti ha agevolato nei tempi e nei modi il vivere esperienze che, se ti fossi arrangiato da solo (ahi ahi ahi), non avresti visto o non saresti riuscito a trovar il TEMPO per farle.
Credo che sia abbastanza facile intuire quale sia la figura in cui cerco di farmi riconoscere in questo paragone.
Come consulente finanziario posso certo fare il tassista e portarvi dove volete senza fare troppe domande, ma in quel caso vi agevolo solo l’andata verso la destinazione che avete scelto da soli.
Ma se invece mi scegliete come vostro agente di viaggio “finanziario”, allora vi metterò nelle condizioni di conoscere il maggior numero di opzioni e indicarvi opportunità che forse non potevate immaginare.
Per molte delle persone che conosco ho anche già in mente destinazioni finanziarie interessanti.
Chi è curioso si faccia pure avanti.
Vi aspetto.
Sante

 

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