Il mondo della finanza va affrontato un po’ come dovreste fare anche per navigare con una barca a vela.
In finanza infatti, come in una barca a vela, se non conosci tutto quello che c’è da sapere, i termini con cui si distinguono i diversi strumenti, i significati e le conseguenze delle operazioni che si possono o si devono fare … se non sai perlomeno i FONDAMENTALI … non riesci neppure a partire o, se parti, comunque fai disastri.
Inflazione, curva dei tassi, tapering, reflation, trade, titoli value, titoli growth … sono solo alcuni dei tanti termini che è meglio conoscere per cominciare a “prendere il vento della finanza”.
Il consulente finanziario in questo è come fosse uno skipper, che è poi quello che sa come muoversi perché sa come si naviga in ogni determinato tipo di mare con quel determinato tipo di imbarcazione.
Non a caso avrete sentito usare il termineimbarchiamoci in questa impresa è un modo di dire figurato che arriva da lì.
Se vi imbarcate in un percorso finanziario è bene quindi che sappiate perché il vostro consulente vi dice certe cose o perché vi consiglia di fare un percorso anziché un altro.
Il consulente finanziario contro emozionale, ha nelle sue corde non solo la competenza per condurvi nel mare delle proposte, ma anche l’attitudine di spiegarvi i significati di tutto quello che incontrerete durante il percorso e di aiutarvi a scegliere il percorso più adatto alle vostre consapevolezze.
Si tratta dell’aspetto più tecnico del lavoro, attività che non si vedono, ma che incidono in maniera determinate sul RENDIMENTO COMPLESSIVO del rapporto professionale.
La caratteristica differenziante del consulente controemozionale è, ormai lo sapete, quella di rendere semplice la comprensione di quanto avviene nel mondo finanziario.
L’utilità del suo esserci oggi mi piace descrivervela con un esempio pratico di vita reale, ma senza riferimenti diretti.
Eccola:
“Un dirigente in pensione, avendo accumulato una discreta somma, ha sempre investito nei noti BTP, i buoni poliennali del tesoro.
Scelta facile.
Ha sempre fatto tutto da solo.
Fino a 10 anni fa il suo capitale, investito in quel modo, aveva dato un rendimento del 4% annuo.
Ora, scaduti quei titoli, il dirigente pensa di sottoscriverne altri, trovando però che i nuovi rendimenti sono molto più bassi, addirittura sotto l’1% annuo.
Leggendo qua e là, scopre che se lasciasse il suo capitale fermo sul conto perderebbe potere d’acquisto e in 10 anni potrebbe ritrovarsi con circa il 20% in meno per effetto dell’inflazione che mediamente aumenta ogni anno di un 2%.
Legge anche che l’INFLAZIONE si sta alzando più del solito e che “è in atto il processo di TAPERING delle banche centrali che, gradualmente, cercheranno di rialzare i tassi d’interesse per contrastare la dinamica inflattiva e drenare tutta la liquidità che è stata immessa in questi anni nel sistema finanziario”.
Capisce ovviamente che sottoscrivendo ancora i titoli a 10 anni potrebbe ritrovarsi in poco tempo un capitale inferiore a quello investito, tra l’altro con una cedola molto bassa che nel frattempo sarebbe via via più alta per i sottoscrittori di titoli di nuova emissione. Tutte informazioni che lo allarmano e lo confondono.
Legge che le banche centrali mantengono così bassi i tassi d’interesse per scoraggiare gli investimenti a reddito fisso (e questo lo aveva capito) e per incentivare i risparmiatori a spostarsi su investimenti alternativi di lungo periodo sui mercati azionari, di modo tale che il denaro possa arrivare in modo indiretto nell’economia reale permettendo nel contempo a chi vi investe di partecipare alla crescita economica che si potrebbe verificare nei prossimi anni.
Legge giornali, naviga in internet, cerca di farsi un’idea chiara.
Legge che “è in atto il REFLATION TRADE, una rotazione settoriale per cui gli investitori passano da investimenti più legati ai settori GROWTH tipicamente tecnologici, a titoli ciclici cosiddetti VALUE, legati ad aziende che operano nei settori tradizionali che dovrebbero beneficiare di un ritorno alla normalità post covid”.
Legge che potrebbe investire sull’azionario, ma che sarebbe preferibile farlo con la consapevolezza di essere esposto nel breve termine a oscillazioni derivanti dall’incertezza del momento e che, tuttavia, nel lungo termine potrebbe verificarsi che il suo capitale si rivaluti più del tasso di inflazione al 2%.
Ad un certo punto, pur trovando informazioni un po’ ovunque, il dirigente si rende conto che non ha le conoscenze necessarie per mettere insieme tutte quelle informazioni e renderle produttive per sé.
Poi rammenta di aver letto da qualche parte dell’esistenza di un consulente contro emozionale … e che la cosa gli era piaciuta.
Si ricorda che lo aveva letto su internet, lo ritrova … si chiama Sante Chionchio … lo chiama, gli spiega la sua posizione e nel giro di pochi giorni, affidandosi a lui, riesce sia a comprendere il significato di tutti quei termini e le conseguenze delle scelte di cui leggeva, ma riceve anche informazioni supplementari che non aveva letto da nessuna parte.
Ora si sente molto più tranquillo e capisce che affidandosi a quel consulente potrà tornare a INVESTIRE con più consapevolezza, tranquillità e responsabilità.
Essendo più informato potrà valutare con calma avendo tra l’altro un referente a disposizione che lo assisterà e lo consiglierà.”
Il vento della finanza soffia per tutti. Basta saperlo prendere con le vele giuste.
Sante … il vostro skipper personale