Strada con disegnati gli anni

Mio nonno si sentiva ricco per il solo fatto di avere una mucca e qualche gallina. Altri non avevano quel “ben di dio” e dovevano comprarlo per mangiare. Mio nonno aveva investito su quegli animali per contare su un costante e sano alimento per la sua famiglia senza doversi approvvigionare altrove pagando altri produttori di latte o uova.

Un altro parente considerava ricchezza il suo saper riparare le cose, motivo per cui a lui si rivolgevano anche altri per poter risparmiare, così lui, oltre che mantenere funzionanti vari oggetti di casa risparmiando guadagnava qualcosa riuscendo a far la stessa cosa per altri facendo loro risparmiare.

Un altro ancora non chiedeva più di quanto il confezionar cestini di vimini da vendere al mercato gli procurava per vivere.

Ho in mente anche le immagini di quei popoli che vivono a chilometri dall’unico pozzo d’acqua e che periodicamente vi si recano a piedi per approvvigionare il proprio villaggio e le proprie famiglie.

Pochi esempi, ma sufficienti per indicare quali ritengo essere insegnamenti che aiutano a dare valore a quello che si ha: tanto o poco che sia.

Ma oggi le cose sono cambiate e non si può pensare di avere tutti una mucca o una gallina … e anche fosse non possiamo non considerare che sono destinate a morire e quindi dovremmo pensare a ricomprarle, potendo contare che qualcuno dovrebbe aver pensato che noi le vorremmo ricomprare.

E se il vimini un anno marcisse?

E se con lo sviluppo della tecnologia i materiali che sapevi riparare cambiassero così tanto  da impedirti di riuscire a comprenderne il funzionamento?

E poi perché non spostare il villaggio vicino al pozzo?

Uso questi esempi come metafore del modo di considerare ciò di cui si dispone per suggerire che dovremmo sempre pensare che quello che abbiamo già, da qualche parte arriva. E se le cose cambiano? Mai come oggi questa riflessione è necessaria e diventa addirittura spontanea.

E la finanza, quella sana intendo, come entra in questo discorso?

Ci entra perché le scelte che si possono fare usando la finanza per i nostri scopi, possono aiutarci ad apprezzare l’importanza di quello che abbiamo come una ricchezza che, grande o piccola che sia, è sempre un bene da rispettare, tutelare e gestire in funzione del futuro che immaginiamo voler realizzare con quel bene. Ma dobbiamo farlo tenendo in considerazione che il mondo che ci circonda va avanti comunque, anche in periodi particolarmente duri come questo. E se va avanti è perché c’è chi pensa costantemente a come farlo andare avanti. E per farlo andare avanti vanno fatte delle scelte. E la finanza, quella sana, sostiene il mondo che guarda avanti e che lavora per consentire un progresso sostenibile. Che è l’unico che mantiene promesse e ne sviluppa di nuove. C’è anche chi fa altro, ma chi vi sta parlando(scrivendo) si è dato il compito di indicarvi solo percorsi sostenibili e degni di essere considerati da un consulente contro emozionale per i suoi clienti. Se siete miei clienti sapete cosa intendo.

Vi aspetto.

Sante