Coronavirus, senza nulla togliere alla serietà della questione, ma volendo osservare lateralmente quelli che possono essere identificati come gli “effetti collaterali positivi”, potrebbe essere ciò che ci voleva per destare i GOVERNI di tutto il mondo dalla situazione di stallo in cui si trovavano da tempo.

Immaginate per un attimo cosa accadeva nel MONDO solo qualche mese fa … la crescita economica, il rallentamento in Cina, la necessità di ulteriori stimoli fiscali e monetari per aumentare l’inflazione, il problema del clima …

Trump lamentava di voler di più dalla Banca Centrale americana dalla quale pretendeva ulteriori tagli dei tassi necessari, a suo dire, per sostenere l’economia …

la BOJ (Banca Centrale del Giappone) asseriva che si poteva fare di più, ma che difficilmente poteva giustificare ulteriori misure accomodanti dato che nel suo bilancio c’era e c’è tutt’ora mezzo sistema finanziario Giapponese.

Poi la Lagarde diceva con forza che non si può pensare solo alla crescitama che bisognava farlo nel modo più sostenibile possibile, nel rispetto dell’AMBIENTE.

I politici Italiani chiedevano ancora di poter violare i vincoli del pareggio di bilancio, cosi da poter stimolare una maggiore crescita economica.

Pensando a come sbrogliare queste intricate questioni qualcuno avrebbe potuto fare una di quelle battute che di solito si fanno quando non si sa che fare:

Ci vorrebbe proprio una svolta…”

Ed è per questo che, applicando il pensiero laterale citato sopra, questo VIRUS pare averci dato (oltre a mille preoccupazioni e un diffuso panico poco razionale soprattutto se paragonato a mille altre vicende che ci circondano) anche l’opportunità di RIFLETTERE e REAGIRE come sarebbe servito fare già tempo fa.

La FED taglierà quindi i tassi più violentemente di quanto avrebbe voluto solo qualche settimana fa.

Permetterà alla BOJ di intervenire in modo massiccio sul mercato (acquisti per 500 miliardi di YEN) per garantire un’adeguata trasmissione della politica monetaria.

In ITALIA hanno già varato un pacchetto di stimoli fiscali da 3.6 miliardi di USD. L’attività produttiva in Cina e nel mondo, ha subito una pausa, a beneficio del clima.

E Trump potrà trovarsi, se rieletto, con un’economia da far ricrescere, tassi sui minimi e una borsa da far rimbalzare … e ancora una volta i mercati saliranno.

 

Nella STORIA della civiltà è sempre successo che dopo guerre, disastri naturali, terremoti … le persone si sono rimboccate le maniche per ripartire insieme. Dopo una prima fase di panico spesso ingiustificato, ma anche comprensibilesi passa sempre ad una fase successiva di riflessione per poi agire con tutto il coinvolgimento necessario per cooperare e lavorare di squadra.

Ne deriva che questa volta (come mille volte ha ricordato Draghi in passato), i governi dovranno entrare in campo e mettere sul campo stimoli fiscali in maniera coordinata perché indispensabili per sbloccare la situazione ed evitare che il sistema produttivo collassi.

Gli esperti sostengono che il coronavirus possa finire il suo corso tra fine marzo e fine maggio.

In sintesi, la sua vita nel sistema potrebbe essere di breve corso. 

Gli effetti che porterà potranno essere temporanei (scenario a V) o più duraturi (scenario a U), ma comunque di durata limitata.

Al contrario, per loro natura, gli stimoli fiscali e monetari dureranno di più, su un arco temporale di almeno 12 mesi.

Questa asimmetria, tra la durata temporale dello shock di offerta e la durata temporale delle misure di stimolo, potrebbe portare il sistema a partire con maggiore velocità nel quarto trimestre dell’anno, appena dopo le elezioni in USA. Ed è questo che dovremo attenderci.

Più che una previsione ottimista è un’osservazione razionale basata sui corsi e ricorsi storici che sempre si ripetono anche nella finanza.

A presto

Sante