Il mio precedente post sulla RESTITUZIONE che anticipava in modo stringato l’obiettivo del progetto in cui coinvolgerò e accoglierò chi vorrà partecipare, ha dato il via ad un’ampia manifestazione d’interesse che mi ha reso molto felice.
Ho avuto un’ulteriore conferma che le persone che mi seguono hanno la sensibilità e la curiosità che mi aspettavo. E questo per me è come vedermi già restituita parte dell’energia e dell’impegno che sto dedicando alle persone.
Tuttavia è ancora presto per darvi una descrizione puntuale del progetto di restituzione che ho accennato, ma vorrei usare questo momento (che considero di preparazione) per sottolineare il significato e l’importanza che attribuisco al termine “restituzione” che –mi perdonerete se lo dico- non è certo quello di quando si “porta indietro” qualcosa che non ci soddisfa o che qualcuno ci ha prestato …
Questo termine per me ha un VALORE molto alto, perché è un modo per manifestare concretamente la gratitudine per quanto si è ricevuto -in senso ampio- e che chiamerei decisamente economia circolare reale. Soprattutto quando ci si rende conto che quello che abbiamo deriva in vari modi dall’esistenza degli altri, vicini o lontani da noi, consapevolmente o meno.
La restituzione è in fondo una redistribuzione consapevole e responsabile. Ma non è una restituzione al buio. Almeno non lo è quella in cui coinvolgerò chi mi seguirà. Sarà un modo per costruire attività di sostegno alla cura gratuita delle persone che, ripeto quanto già detto, “verrà finanziato con le percentuali prelevate (su autorizzazione) dai margini prodotti dagli investimenti di chi parteciperà”.
Se il nostro mondo contiene persone sane, integre, positive, oneste e libere allora credo che sia possibile intercettarle e metterle idealmente insieme condividendo, promuovendo e agevolando progetti di utilità che altrimenti sarebbero difficili da portare avanti.
Come consulente contro emozionale sento forte anche la responsabilità di guidare verso scelte importanti per fare ciò che altri temono di fare o proporre.
Intendo la restituzione una questione culturale che dovrebbe essere insegnata, per costruire forme di ricchezza diffusa che non producano marginalità sociale.
Credo addirittura che il restituire andrebbe considerata una forma di investimento evoluta, il cui rendimento si misura dalla felicità che produce nelle persone.
Restate sintonizzati. Stiamo per restituire.
Grazie a chi mi segue e a chi mi seguirà.
Sante
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