Esistono numerosi personaggi con patrimoni notevoli.
Alcuni sono talmente notevoli da superare ogni immaginazione.
Pensate a Warrent Buffet ad esempio…l’«oracolo di Omaha», conosciuto per la sua abilità di previsione negli investimenti finanziari, possiede un patrimonio da oltre 100 miliardi di dollari.
Con un tale patrimonio potrebbe anche non investire, eppure lo fa
E meno male che lo fa.
Personaggi con tali patrimoni è importante che investano, perché lo sviluppo dell’ECONOMIA mondiale non si può certo appoggiare solo sui piccoli patrimoni che, tuttavia, diventano importanti pure loro quando sono tanti, seppur piccoli, perché -come sempre- l’unione fa la forza.
Faccio riflettere anche su un’altra cosa:
la finanza raccoglie l’interesse degli investitori dimenticando troppo spesso di spiegare a  cosa serve investire e soprattutto a chi serve.
Investire serve a chi investe in senso stretto, perché chi lo fa si attende un RITORNO positivo.
Ma il ritorno dell’investimento avviene, a volte anche in percentuali molto importanti, solo se è diretto in ambiti destinati a svilupparsi, per opportunità o necessità, e che, proprio per questo, necessitano di poter contare su finanziamenti privati o pubblici in breve tempo.
Quando si parla di sviluppo delle imprese si parla anche di questo, perché ci sono imprese che crescono usando i propri successi commerciali e altre che per farlo hanno bisogno di una iniezione di FIDUCIA della bontà del loro apporto potenziale alla società.
Solo per fare un esempio, nell’epoca in cui il Covid aveva generato la necessità di produrre mascherine, era diventato necessario disporre di capitali che consentissero di investire in macchinari e materiali per attivare nuove imprese produttive che avevano avanti a sé, (a parte l’incubo del Covid) la certezza che quei prodotti erano richiesti nonostante non ci fosse la capacità di produrne in quantità.
Aldilà del contesto emergenziale questo esempio è abbastanza chiaro di come la finanza agisce in ambiti che ritiene interessanti a torto o a ragione (più spesso a ragione) per far CRESCERE l’economia sia delle imprese che di coloro che le sostengono finanziariamente.
I miei clienti tuttavia, che sono tutti relativamente piccoli rispetto alle dimensioni dei vari Warren Buffet di turno osservano spesso con stupore le dimensioni di certi portafogli chiedendosi come mai i possessori di enormi patrimoni investono anziché goderseli e basta.
Difficile rispondere in modo breve, ma posso affermare che si tratta di approccio mentale.
Se vivi in modo attivo il tuo esserci, allora il panorama che ti sta di fronte assume un profilo più consapevole e ti porta a voler entrare a far parte della crescita comune e tendi a diventare un imprenditore.
Se invece il tuo esserci è “passivo” il tuo comportamento tende a dipendere dalle scelte degli altri.
Gli investitori non sono per questo necessariamente imprenditori.
A volte lo sono, ma è molto maggiore il numero di persone che preferiscono sostenere attività già esistenti.
Il mondo gira così e ognuno fa la sua parte.
Ho appena fatto semplici descrizioni di dati di fatto e non certo valutazioni delle SCELTE di ognuno, che sono sempre ovviamente libere, ma che spesso è opportuno che vengano guidate.
A mio parere, per esempio, non si può valutare un portafoglio di investimento solo sulla base del rendimento che genera.
Warren buffet con le disponibilità finanziarie di cui possiede può permettersi di fare ciò che vuole.
E purtuttavia non è propriamente un modello da imitare.
Soprattutto perché quando hai, che so, 10 milioni di euro, e scegli di rischiare di perderne 1 quel che ti resta è sempre un bel gruzzolo.
Ma quando le tue risorse sono molto meno “pingui” allora è preferibile essere molto CAUTI e possibilmente ben consigliati.
Un risparmiatore “normale” invece deve considerare tutti gli aspetti e tutte le fasi della propria economia.
Deve investire considerando l’eventuale necessità di poter disporre della propria liquidità nel breve termine, se ha dei figli deve almeno pensare di creare un CAPITALE per il loro futuro, deve pensare di trovare il modo di crearsi una rendita integrativa per la propria pensione.
Insomma, un risparmiatore non può permettersi di investire tutto il suo capitale in una unica opportunità e aspettare che cresca.
Warren Buffet ha occupato il suo portafoglio con circa la metà delle azioni Apple.
Libero di farlo, ma molto poco cauto e rischiosissimo.
Se non vi chiamate Buffet, meglio allocare le proprie risorse in modo saggio e responsabile.
La consulenza finanziaria, soprattutto quella controemozionale, viene in soccorso dei risparmiatori aiutandoli a riflettere sulle varie esigenze di ognuno, trovando SOLUZIONI e strumenti adeguati.
Poi se si vuole andare al casinò, ognuno è libero di giocare.
A presto.