Con il proprio denaro si possono stabilire OBIETTIVI diversi.
Non conta la dimensione del proprio patrimonio per stabilire quale approccio avere.
Ma è bene distinguere fra uno e l’altro e avere piena consapevolezza che, per quanto banali siano le opzioni, la differenza di risultato nella SCELTA tra una e l’altra è notevole pur partendo da un medesimo capitale.
Parlando di SOLDI avete diverse possibilità…potete:
-SPENDERLI
Per spenderli non avete bisogno di consulenti, anche se disporre di qualche consiglio aiuta a spendere in modo responsabile e consapevole.
Da tutto a niente è un attimo.
-RISPARMIARLI
Per risparmiarli a nulla serve un consulente se avete le mani bucate o se il vostro reddito non consente di accumulare risparmi… appunto.
Resta che se decidete di non spendere tutto quello che avete, dopo averli accumulati dovreste trovare anche come impiegarli in linea con il vostro modo di intendere la VITA… o meglio il futuro vostro e di chi vi sta vicino.
-FARLI RENDERE
Per farli rendere si manifesta l’esigenza di saperlo fare.
Se in questo non avete esperienza serve, eccome, un consulente.
Meglio se controemozionale.
-GESTIRLI
Per gestirli serve far convivere i tre punti precedenti.
E questo tipo di OBIETTIVO porta con sé una serie di capacità e di volontà di cui in parte potete essere dotati, ma che più spesso dovete necessariamente attingere anche all’esterno… e va da sé che è bene ricorrere a chi lo fa per mestiere… a patto che sia persona fisica, di fiducia, onesta, disponibile… e controemozionale.
Questo breve elenco non è così banale come potrebbe sembrare.
È infatti una “base basica” di analisi del profilo che ogni consulente finanziario deve necessariamente considerare e discutere con ogni cliente.
Compito del consulente è infatti valutare e gestire prima di tutto le ESIGENZE del cliente e solo successivamente il denaro che gli viene affidato per farlo.Fare il percorso contrario non è possibile… anche se capita… ma si tratta di quei casi (anche numerosi) in cui non c’è dialogo né scambio franco e schietto fra cliente e consulente, con la conseguenza che questo tipo di “percorso contromano” genera sempre un disastro finanziario.Sarebbe meglio che ogni cliente lo pretendesse di avere un consulente capace di fare il percorso più corretto (e di solito lo fa un consulente controemozionale).
E questo può accadere solo se il cliente sa di non sapere e se sa che ci sono figure capaci di avviare un confronto che mette a confronto la natura del cliente con la natura della finanza.
Entrare in una giungla con le infradito espone a rischi particolarmente gravi, e un consulente controemozionale questo non ve lo farà mai fare.
Sante
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