“Parlare alla pancia delle persone” è una cosa.
Approfittarsene è qualcos’altro.
Parlare del mio modo di intendere la professione richiede numerosi “capitoli”, per questo a qualcuno potrei sembrare a volte ripetitivo.
Il fatto è che certe cose vanno ricordate spesso, soprattutto perché il settore in cui opero gode di una reputazione altalenante causata da effettivi comportamenti inappropriati di un certo numero di colleghi nel settore … che io però non considero tali.
Visti da fuori i consulenti finanziari possono sembrare tutti uguali.
Fanno tutti lo stesso lavoro e operano con il medesimo materiale: il DENARO e la CONOSCENZA puntuale delle opportunità del suo impiego.
Ma la differenza fra uno e l’altro la fa il retro-pensiero e, non di meno, l’INTENZIONE.
Per questo, se c’è una cosa che non riesco a digerire è che si possa pensare al mio essere “consulente contro emozionale” come ad un metodo calcolato per “catturare consensi”… pensiero diffuso soprattutto nel mondo della finanza … il cosiddetto “fuoco amico”.
In particolare sento spesso persone che affermano convintamente che “devi riuscire a parlare alla pancia delle persone per farle agire come vuoi”.
E allora è meglio mettere i classici “puntini sulle i”:
questa storia della pancia è comprensibile in termini metaforici, ma è inaccettabile per come viene espressa e per come viene intesa.
Riuscire a parlare alla pancia delle persone richiede una certa conoscenza di coloro con cui si ha a che fare. Ma non è un “modello” applicabile indifferentemente a chiunque.
E soprattutto non deve essere un modello, altrimenti diventa un modo per manipolare gli altri.
Tuttavia non è difficile individuare quali siano gli argomenti “universalmente validi”: i figli, la casa, i soldi, le malattie, gli affetti, la carriera, le passioni, … che sono quelli che in molti casi orientano le decisioni di ognuno di noi.
Ma come scrivevo qualche riga fa “la differenza la fa sempre il retro-pensiero e, non di meno, l’intenzione” di chi sa di poter parlare alla pancia di chi si trova davanti in quel momento.
Nello specifico del mio lavoro, personalmente cerco sempre e solo di capire cosa impedisce ad una persona di fare scelte che oggettivamente gli converrebbero e quali siano quindi i nodi da sciogliere nel suo interesse, spiegandogli il più possibile i funzionamenti del sistema finanziario.
Non sono certo uno psicologo, ma questo tipo di ricerca è qualcosa che mi avvicina molto a quella professione, soprattutto per l’intenzione.
Io come uno psicologo non ho alcuna intenzione di approfittare delle debolezze di una persona e di parlare alla sua pancia per un mio interesse, semmai invece di comprenderle e fargliele comprendere con gentilezza per renderla CONSAPEVOLE delle scelte che può fare cercando di illustrarle quelle più in linea con la sua “pancia”.
Le differenze del mio comportamento da quelle di chi strumentalizza la pancia di un cliente, potrebbero non essere così evidenti subito.
Ma lo sono a distanza.
Chi punta alla vostra pancia per il proprio interesse e meno per il vostro, lo sentite raramente e, quando lo sentite, è per chiedervi se avete altro da investire.
Chi mi conosce sa quanto sono sempre vicino al cliente, per una mia predisposizione naturale, e sa che è più facile che sia il cliente a “vendermi” la sua intenzione di INVESTIRE quasi dovendomi rammentare che sono lì per quel motivo e non solo per il piacere di parlare/stare insieme.
Insomma a voi potrà anche sembrare strano, ma preferisco essere considerato un consulente contro emozionale prima che un consulente finanziario.
Perché per me vengono prima le persone e poi, solo poi, la gestione del loro patrimonio.
E ora vedrete che ci sarà ancora qualcuno che mi dirà “… sì certo, a chi la racconti? È solo una tattica…”.
Devo farmene una ragione. Certe persone ti fan venire solo il mal di pancia.
Comunque vi aspetto.
Sante