Spero di farvi piacere facendovi leggere una storia che mi ha colpito perché la considero una metafora del mio personale percorso di assistenza professionale ai miei clienti.
Leggetela. Alla fine aggiungerò una mia RIFLESSIONE.
“In una stanza d’ospedale ci sono due ammalati. Giovanni è allettato, legato ad una macchina con tanti tubicini.
Francesco, invece, può mettersi vicino alla finestra e usa quel tempo per descrivere al compagno ciò che vede fuori: il parco con alberi e fiori, il laghetto con i pesci e le anatre starnazzanti, le persone che passeggiano, gli sportivi che corrono. Ogni giorno Giovanni, impossibilitato ad alzarsi, riceve una descrizione minuziosa di tutto ciò che accade là fuori e lo immagina come se fosse lì davanti.
Un mattino al risveglio, Giovanni si accorge che Francesco non c’è. Chiama l’infermiera per avere notizie: Francesco è stato trasferito in un altro reparto. Giovanni allora, si solleva per vedere il parco, ma si accorge di avere di fronte solo un muro bianco. Com’era riuscito Francesco a descrivere cose così meravigliose, se fuori dalla finestra non si vedeva nulla? L’infermiera allora glidice: “Giovanni, Francesco è cieco… ci ha chiesto di non dirtelo perché voleva darti forza”.
La riflessione che vi ho promesso in apertura di questo messaggio prende spunto sia dalla storia che vi ho riportato, sia da una bellissima frase di Winston Churchill che dice: “Chi crede nel meglio vede l’invisibile, sente l’intangibile, raggiunge l’impossibile”.
Non sono diventato di colpo un cantastorie, tuttavia credo che dal mondo dei libri si possono ricevere potenti STIMOLI a riflettere e a confrontarsi intimamente con i propri lati sensibili.
Quei tratti che spesso teniamo per noi perché temiamo che possano mostrarci fragili quando invece sono proprio le sensibilità a renderci capaci di vedere oltre il muro dei fatti per come appaiono ai più.
Fuor di metafore desidero in sintesi invitarvi a seguire con FIDUCIA le indicazioni che vi sto dando da tempo per la gestione del vostro patrimonio, grande o piccolo che sia.
Seguite soprattutto le indicazioni di questo periodo particolare, perché laddove alcuni vedono solo un muro suggerisco di PENSARE che quel muro è solo una costruzione mentale di chi non è abituato a vedere tutto quello che va osservato.
Veder nero è solo un atteggiamento mentale.I colori ci sono ancora. Basta saperli vedere per sapersene circondare.
Chiamatemi o scrivetemi, sono a disposizione come sempre.
Sante.
Comments are closed.