Si fa un gran parlare di quanto la TECNOLOGIA sia in grado di prendere possesso delle capacità delle persone e di sostituirle. E da lì a scommettere su quali saranno le professioni che verranno rese superflue dall’intelligenza artificiale è un attimo.

Ma per sostituire davvero una persona la macchina da progettare dovrebbe essere in grado di pensare, muoversi e provare sentimenti, fare scelte e scartarne altre … che è certo possibile, ma sulla base di condizioni che i suoi progettisti le hanno “insegnato”. E solo su quelle. Certo si parla oggi di software evolutissimi che si auto programmano … ma fino ad un certo punto.

Spero che conveniate con me se dico che gli umani sono certo perfettibili, ma non sostituibili da algoritmi e cose simili. Possiamo considerare l’intelligenza artificiale come un utile maggiordomo tutto fare, ma guai a metterci totalmente nelle mani (in senso figurato) di un algoritmo. Se lo facessimo, piano piano perderemmo il controllo delle nostre facoltà e della nostra capacità di assimilare ed elaborare conoscenza e di avere delle reazioni.

Già oggi usare una penna od orientarci con una mappa tende a metterci in difficoltà proprio perché troppo spesso abbiamo delegato a pc e smartphone parte delle abilità che prima governavamo direttamente.

Ma tornando a quanto mi compete, e quindi al il settore finanziario, tutto questo preambolo mi serviva per arrivare a dirvi che sebbene esistano algoritmi capaci di “lavorare” autonomamente sui mercati, se questi fossero validi sostituti di me stesso io sarei il primo ad usarli.

L’intelligenza artificiale ragiona come chi l’ha progettata e con tutte le sue lacune, ma anche meno responsabilmente e con più freddezza di quanta ne serva.

Una macchina non sa chi siete in senso stretto. Conosce i vostri dati, ma questo non significa che vi conosce. E il fatto che sia stata programmata da chi non conoscete dovrebbe farvi restare sempre con il fiato sospeso.

Inoltre con una macchina non potete parlare nel senso vero del termine e nel campo finanziario poi, che già di suo ha mille personalità dal carattere volubile, figuriamoci che tipo di relazione potreste mai avere con un algoritmo.

Insomma, toglietemi solo una curiosità: preferite discutere dei vostri progetti con una slot machine o con un consulente?… me per esempio.

Vi aspetto.

Sante