Chi mi segue lo sa anche se forse non tutti.

Di cosa sto parlando? Del fatto che, mentre è chiaro (spero) quale sia la mia professione forse non è così chiaro che il mio personalissimo modo di concepire il mio ruolo di consulente è quello appunto contro emozionale.

Ma cosa vuol dire in pratica? In cosa si sostanzia?

Se non avete mai provato ad affrontare insieme a me il tema “come e per cosa investire” probabile che non abbiate un’idea precisa di come conduco personalmente l’analisi delle opportunità per ogni mio/mia singola/singolo cliente. (NB: uso entrambi i codici identificativi rivolti ai due diversi generi perché non so se fra chi mi legge c’è qualcuno sensibile a queste differenze).

Non mi limito a raccogliere le indicazioni necessarie sul piano formale a redigere un PIANO DI INVESTIMENTI

E non mi limito a fare un’intervista al/alla cliente, funzionale a far emergere obiettivi, perplessità, necessità, … Spesso, dialogando, emergono anche le sue personali priorità che poi entrano a far parte della valutazione complessiva che dovrò elaborare per lui/lei.

Ma fin qui diciamo che è tutto “molto normale”.

Quello che istintivamente aggiungo nelle mie relazioni con i clienti sono poi anche i cosiddetti “warning”. Cioè le attenzioni e le aree di potenziale rischio negativo che un orientamento naturale del cliente potrebbero innescare.

Esempio tipico è la tendenza a pensare al proprio capitale, impegnato in investimenti, come ad una risorsa cui attingere alla bisogna, cosa che -ho già avuto modo di dire- se messa in atto provocherebbe l’interruzione del piano temporale predefinito, l’uscita dall’investimento di medio o lungo termine e quindi il rischio di subire un decremento del capitale prematuramente sbloccato e la necessità di rivedere quando, se e a che condizioni rientrare nell’investimento abbandonato, magari a condizioni molto diverse da quando ci si era entrati.

Ma è solo un esempio riferito a questioni che normalmente emergono contestualmente alle emozioni provocate dai segnali intermittenti del mercato -o da situazioni personali- che spingono verso timori irrazionali e spesso anche questi generatori di potenziali perdite … che sono comunque i casi in cui interviene il ruolo contro emozionale della mia figura.

Ma non è ancora tutto: il mio lavoro consiste anche in una costante esplorazione dei mercati e nella registrazione di “opportunità” finanziarie particolarmente interessanti che verifico e tengo a disposizione in un “cassetto virtuale sempre aggiornato” per sottoporle ai/alle clienti che dovessero dimostrarmi un particolare interesse ad operare anche su fronti non omologati.

Dico questo perché ho verificato che, se da una parte non intendo mai essere percepito come venditore (che non sono), dall’altra questo mio “garbo” … in alcuni casi qualcuno gradirebbe che lo “rompessi” proponendo questi investimenti, diciamo così, “originali”.

Ecco allora che ve l’ho detto.

Fino a questo momento forse non avevate IDEA che potete chiedermi di proporvi formule che osano più del solito e forse pensavate anche che io tratto solo capitali rilevanti. Invece curo molto anche i “piccoli investitori”. E posso farli entrare in opportunità di investimento anche mettendoli in una squadra di tanti “piccoli”.

E proprio perché piccoli mi preoccupo pure di prevedere di mantenere una parte concordata di investimento in forma smobilizzabile velocemente per poter comunque far fronte alla bisogna estemporanea che dovesse verificarsi.

Se volete quindi io ci sono sempre. Anche quando pensate che no.

Non avevate idea. Adesso però si.

Vi aspetto.

Sante