Mi sono permesso di adattare la famosa frase pronunciata da John Fitzgerald Kennedy il 20 gennaio 1961:

«Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese», per sottoporvi una riflessione laterale inerente –ovviamente- la finanza.

Che siate o meno miei clienti, se in qualche modo vi interessa usare a vostro favore il mondo della finanza, provate a chiedervi prima di tutto se siete disposti a mettervi all’opera. Anzi, più correttamente, se siete disposti a mettere all’opera i vostri capitali affinché questi producano migliori risultati di quanto farebbero tenendoli chiusi e fermi “in casa” (o da qualche altra parte nota solo a voi).

A volte per farsi capire è necessario ricorrere a immagini estreme.

E allora eccone una: provate semplicemente a immaginare che tutti decidano di “non mettere a lavorare i propri soldi”, ma che contemporaneamente si aspettino che ci siano investimenti, sviluppo, innovazione, posti di lavoro, scoperte, guadagni … immagino capiate tutti che sarebbe IMPOSSIBILE che possa succedere qualcosa che richiede investimenti senza che ci sia la disponibilità di quel denaro che consente di farlo.

Questo esempio estremo è un messaggio a tutti coloro che vorrebbero veder succedere “tante belle cose” senza però nemmeno tentare di partecipare con le proprie energie a quelle di altri, pretendendo però che “gli altri” portino a casa benefici per tutti, inclusi quelli che non hanno fatto nulla … neppure far girare il loro denaro.

Quando fate qualcosa per il denaro, se lo fate o se lo fate fare in modo serio, non improvvisato e professionale … lui (il denaro) sa sempre come comportarsi e quando torna vi porta sempre un segno di gratitudine … lo chiamano INTERESSE.

Esattamente come chiamiamo il motivo per cui, quando lo facciamo, lo facciamo lavorare: per interesse.

Vi aspetto. Ognuno con il proprio interesse.

Buona giornata