
Ricorderete che qualche settimana fa il titolo di un mio articolo era:
VI REGALO UN BEL CALENDARIO: MAGARI QUELLO DEL 2030
Lo riassumo brevemente per chi non lo avesse letto.
In un momento di grande preoccupazione per la situazione attuale, con l’inflazione alle stelle, il rialzo dei tassi di interesse e la possibilità di una recessione alle porte, senza contare il conflitto in Ucraina che esaspera la situazione, servirebbe guardare oltre il momento attuale e pensare al 2030 e farlo con la CONSAPEVOLEZZA che, se si hanno degli investimenti ben diversificati e gestiti da un consulente finanziario che conosce bene le dinamiche del mercato e sa come affrontare i momenti negativi che si presentano, l’andamento dei propri INVESTIMENTI tra qualche anno non potrà che essere migliore di quello di oggi.
Certo, tra qualche mese potrebbe ancora esserci qualche calo, ma poi nel lungo termine, come ricordo spesso a clienti e non, dopo una discesa c’è sempre una risalita. Sempre.
Aggiungo che la domanda che spesso mi viene posta è:
quanti anni ci vorranno per risalire?
Qualcuno mi ha fatto notare che da qui al 2030 ci sono 8 anni… un tempo che qualcuno ritiene essere lungo, ma che è più corretto definire come “non corrispondente agli obiettivi di rivalutazione dei propri risparmi che qualcuno si è prefissato”.
Vi svelo un segreto… il 2030 era una data per dare il senso del TEMPO e della PAZIENZA da avere.
Il 2030 dava bene l’IDEA che serve andare oltre il momento attuale e guardare sempre al futuro.
Era una provocazione utile per ricordarvi che il mondo va sempre avanti.
Capita che faccia un passo indietro, ma poi accade che ne faccia addirittura due in avanti.
Suggerisco quindi (sempre e non solo ora) di non farsi attraversare dalle vicende di questo periodo e soprattutto di non commettete l’errore di farsi attrarre negativamente da ciò che accade oggi.
Essere dispiaciuti è un conto, ci sta, ma è necessario essere sempre concentrati sul fatto che oggi non è il giorno in cui dobbiamo verificare se il nostro investimento è in calo o in salita.
Provate a riflettere sul fatto che il vostro DENARO sta lavorando ed è più lento di come vorreste, ma il sistema funziona in questo modo.
Fare i 100mt o fare 5km richiede modulare le forze.
Pensando alla nostra VITA potremmo considerala un percorso composto da tanti quadratini, dove ogni quadratino rappresenta un anno della nostra vita.
Ipotizzando di poter vivere più di 90 anni ( ve lo auguro di cuore ) pensate ad ogni quadratino come il luogo in cui incasellare tutti gli “appuntamenti” più importanti.
Dove siete oggi? In quale quadratino? Quanti ne mancano a 90? Quanti ne sono passati dalla nascita? Ricordate alcuni quadratini importanti della vostra vita? Per esempio quando sono nati i vostri figli, quando avete conseguito la laurea, quando avete iniziato a lavorare o avete cambiato lavoro?
E per quanto riguarda i quadratini del FUTURO:
quando finirete di pagare il mutuo? Quando andrete in pensione? Quando andranno all’università i vostri figli? Se siete già in pensione, come volete impiegare i vostri risparmi e cosa volete lasciare ai vostri eredi?
Questo tipo di calendario serve soprattutto a ricordare quanto sia importante il tempo; fa riflettere, con un po’ di fantasia (magari con l’aiuto di un consulente), sui momenti importanti passati e futuri.
Ciò che è avvenuto e ciò che invece deve ancora avvenire o, meglio, ciò che ci aspettiamo avvenga.
Chi mi ha seguito negli anni sa perfettamente quale sia il mio OBIETTIVO:
fornire strumenti e ragionamenti per iniziare con i clienti un percorso in cui poter dare sempre più VALORE e ordine a questi quadratini, allineando i momenti di vita più importanti all’uso coerente e oculato del patrimonio.
Nel mio piccolo intendo dare un contributo alla grande macchina della consulenza finanziaria perché, come diceva il piccolo Hugo nel film Hugo Cabret (che vi consiglio di guardare se non lo avete ancora visto):
le macchine non hanno mai pezzi in più, hanno sempre l’esatto numero che serve.
Questo per dirvi che personalmente, come persona e come professionista, mi considero un piccolo, ma necessario, pezzo della grande macchina di cui facciamo tutti parte, ognuno con il suo RUOLO, ognuno con la sua importanza.
In più io ci metto pure un aspetto controemozionale.
Quasi un gadget, senza il quale però la macchina potrebbe andare a zig-zag.
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