Dopo le vacanze estive, a settembre, nel mio settore si fa sempre un bilancino dei primi 8 mesi dellʼanno sui mercati finanziari e si fa una PREVISIONE per la parte finale.

Da inizio anno, dopo lo scivolone della fine del 2018, i mercati si sono ripresi molto bene e per dire cosa accadrà nei prossimi mesi, come dicevo nel mio precedente articolo sulle prospettive finanziarie, serve un PUNTO DI OSSERVAZIONE del mercato molto più ampio di quanto possa offrire un singolo anno.

Il lungo periodo consente infatti di “correggere” e “compensare” gli errori di quando si punta al breve.

Nonostante la guerra commerciale USA CHINA, il rischio recessione mondiale, la brexit, la crisi politica italiana … etc i mercati finanziari sono saliti complessivamente da inizio anno di circa un 6-8%.

Questo perché?

Fondamentalmente perché non ci sono alternative per gli investitori.

Viviamo in un mondo paradossale, dove circa 17 miliardi di dollari di titoli obbligazionari sono a rendimento negativo.

Per farVi un esempio, investire in un titolo di stato tedesco decennale oggi rende lo 0,5% negativo:

che significa che io presto i miei soldi allo Stato Tedesco per 10 anni e oltre a non percepire nessun tasso di interesse, otterrò dopo 10 anni meno del capitale prestatogli a fronte della sicurezza assoluta di riaverlo.

Capite quindi che diventa naturale che il DENARO si sposti laddove è più probabile che si possa rivalutare nellʼarco di un orizzonte temporale sufficientemente lungo come avviene sui mercati azionari.

Deriva da questo la distonia percepita, da un risparmiatore poco esperto, tra le aspettative di rendimento che pensa di poter ottenere facilmente e ciò che invece realmente “offre” il mercato finanziario in termini di rendimenti reali … che oggi come vi dicevo, e sopratutto sul breve termine, sono negativi.

Siamo infatti nel miglior momento possibile per chi sʼindebita, ma anche nel peggiore per chi vorrebbe invece ottenere rendimenti “garantiti”, senza riflettere sulle oscillazioni che invece esistono e vanno assecondate.

E Voi allora mi direte: CHE FARE?

Per ottenere un ritorno più alto rispetto allo 0,9% annuo -cioè meno dell’1%!!- che dà un titolo di Stato italiano decennale, il consiglio è di spostare decisamente la barra verso lʼazionario e accettare di osservare per 5-10 anni, senza patemi dʼanimo, le OSCILLAZIONI dei mercati che sicuramente ci saranno, ma che si bilanceranno in un saldo positivo per chi ha mantenuto pazienza e calma.

È il mio suggerimento da professionista, ma non vi suggerisco certo di farlo da soli.

Perché bisogna anche pensare su quali mercati azionari agire, come gestire e sfruttare le loro oscillazioni e quanta parte del proprio patrimonio dedicarci. (In pochi si possono permettere di investire tutti i propri risparmi a lungo termine).

E quindi Vi dico che sono qui per questo, è il mio lavoro e sono al vostro servizio per farvi fare il passo lungo come la gamba … si dice così … ma si fa anche così.

Sante Chionchio