“Seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà”: è un noto scioglilingua che in qualche modo si prende gioco del concetto di previsione del meteo.
La stessa frase usata in senso metaforico, lasciate che ve lo dica, vale anche per quanto riguarda le previsioni in campo finanziario.
Ma è importante in questo caso non confondere fra previsione e scelte oculate. Mi spiego.
Le previsioni finanziarie le sentite tutti, a più riprese: si tratta di calcoli molto imperfetti che però vengono diffusi con una certa pretesa di essere considerati attendibili. Sono calcoli, figli di calcoli su algoritmi del passato che, combinati con alcuni dati presenti pretendono di indicare il FUTURO.
Sono dichiarazioni verosimili, a volte suggestive e possono essere anche attraenti o terrorizzanti. Ma da prendere sempre con le pinze. Anzi da non prendere proprio se non come occasione per fare verifiche e riflessioni … magari con il conforto di un consulente contro emozionale.
Nessuno può prevedere davvero cosa accadrà in un periodo lungo, lo dicono anche i meteorologi che si basano cmq su osservazioni molto più scientifiche di quanto possano fare i “meteo finanziari”. Nel meteo come in finanza più lungo è il periodo che si prende in considerazione per una previsione, più bassa è l’attendibilità della previsione.
Guardate quelle fatte a fine 2019 dalle borse di tutto il Mondo.
Nessuno poteva prevedere quello che è successo. Eppure c’erano tanto di grafici che annunciavano determinati accadimenti sui quali qualcuno ha fondato le proprie scelte. Giusto? Sbagliato? Se mi seguite anche da poco, saprete che la mia risposta non può che essere una: davanti alle previsioni siamo nel campo dell’aleatorietà.
Una condizione da riconoscere come tale, ma da cui guardarsi. Perché quando dal mondo della finanza gridata (e quella della tv, di internet e dei sedicenti guru è di fatto gridata) giungono dichiarazioni di qualunque senso (positive o negative), chiedetevi sempre perché. A chi giova urlare al lupo o –viceversa- annunciare grandi guadagni? Chiedetevelo sempre.
Torno quindi a sottolineare l’importanza di non confondere una previsione con una scelta oculata. Una previsione annuncia una cosa che potrebbe avvenire … ma non si sa se è vero, né quando di preciso, né la reale dimensione … eppure una previsione nasce con l’intento di prefigurare uno scenario che sarà attrattivo per alcuni e non per altri … e voi non saprete mai con certezza da che parte stare. Perché, giusto per fare un esempio di questi giorni “Covidiani”, quella che da certe parti a livello mondiale è indicata come una previsione fosca, da certe altre parti -e sempre a livello mondiale- le borse e gli investimenti segnano continuamente segni positivi. Da che parte orientarsi allora?
C’è effettivamente da restarne storditi … sempre che (perdonate se mi ripeto) non abbiate al vostro fianco un consulente contro emozionale che vi porta con i piedi in terra e vi conforta sul fatto che nella finanza ci si fa male solo se si entra ed esce velocemente pensando di fare il colpo.
Una scelta oculata è invece quella in cui vi trovate già, prima o dopo aver sentito previsioni. Ed è quella situazione che spesso vi ricordo: se avete investito a medio e lungo termine, quello che accade durante non vi deve scalfire i nervi.
Se i vostri investimenti fanno parte di un piano oculatamente studiato da una figura come quella che io rappresento, siate certi che siete stati inseriti in una dinamica che tiene conto degli alti e dei bassi tipici del mondo degli investimenti … E se vi è stato consigliato e proposto di mantenere il vostro stato di investitore per un certo periodo un motivo c’è, ma non ha nulla a che fare con le previsioni … perché riguarda solo la vostra tutela …
che è l’unica cosa che un consulente contro emozionale deve “prevedere” … concretamente.
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