Anche voi avrete avuto occasione di sentire parlare della Cina, dei suoi PRO e dei suoi CONTRO, di chi la vede in un modo e di chi in un altro.
Resta il fatto che quando si tratta di leggere nel senso finanziario quel Paese (che è quasi un continente), un consulente contro emozionale non può certo limitarsi a sentire la “tivù” e nemmeno accontentarsi di leggere giornali, per quanto di settore possano essere.
Chi fa il mio mestiere deve cercare di approfondire la conoscenza di tutto quello che poi potrebbe sottoporre ai suoi clienti come opportunità.
Perché un investimento è un’opportunità solo se lo è davvero.
E scoprire se lo è richiede TEMPO, verifiche, analisi e studio.
Altrimenti la professione che mi sono scelto potrebbe farla chiunque.
Tornando quindi alla Cina, provo a sottoporvi alcune mie riflessioni laterali oggettive.
Pare che la Cina stia ripensando i suoi modelli.
Da quello che possiamo capire, cercando informazioni meno prevedibili di quelle che sentiamo dai media classici, il Governo cinese sta prendendo una posizione che potremmo definire di recupero della qualità di ciò che la Cina tende a sfornare”.
Questo a partire dalle persone fino – come naturale conseguenza- a ciò che queste sono capaci di fare.
Il regime del “sole rosso” sta riflettendo sulle conseguenze dell’accentramento del potere economico in aziende private che, nei fatti, si trovano nella posizione di governare esse stesse le sorti di un Paese e in alcuni casi anche del Mondo.
La questione è complessa, ma provo a semplificarla: il modello educativo della Cina è efficiente sul piano organizzativo. Tende però a “sfornare studenti in grado di memorizzare, ma non di apprendere davvero”.
E questo pare essere il risultato di un sistema che prevede la promozione dell’individuo quando questi supera test standardizzati condotti e creati da società di tutoring.
La necessità di riprodurre e copiare secondo “un modulo d’ordine” dei committenti, si è pian piano trasferita dalle esigenze di evasione dell’ordine alle persone che fisicamente lo devono evadere.
Facendo una sintesi estrema, cruda e direi grottesca -ma molto vicina al reale- la Cina ha in qualche modo creato degli stampi umani necessari ad assolvere compiti ripetitivi.
Non era previsto che l’individuo potesse pensare con la sua testa qualcosa di innovativo e che questo potesse essere un fattore premiante.
Vista la dimensione demografica di quella parte di mondo cui l’occidente ha delegato per anni la riproduzione in serie di “enne” prodotti, questo modello ci ha fatto comodo (a noi cosiddetti occidentali) per disporre a ciclo continuo di PRODOTTI uguali e accessibili, e ha dato alla Cina occasione di arricchirsi economicamente.
Ma ecco sortire il pensiero laterale del Governo cinese che sente ora la necessità di disporre  di menti capaci di guidare e rappresentare l’innovazione della quale la Cina ha bisogno per mantenere e consolidare la propria leadership non solo sul piano economico.
Ma c’è un ma.
La ricchezza finanziaria cinese si è concentrata nelle aziende che grazie alle politiche del governo hanno prodotto una capacità di raccogliere ampi capitali e con essi anche la capacità di distorcere l’andamento del mercato e produrre danni sociali che si manifestano con l’alterazione della concorrenza, l’impatto negativo sui bilanci delle famiglie, il crollo del tasso di natalità … Per poter consentire un ri-bilanciamento della ricchezza nel 2020 il Governo ha utilizzato l’espressione “prevent the disorderly expansion of capital”, diventata una priorità nel 2021 con azioni sulle grandi società come Ant, Alibaba, Didi  e nel settore del tutoring per limitare le rispettive capacità di accentrare troppi capitali.
In base alle nuove regole, solo per esempio:
• non sarà approvata nessuna nuova organizzazione di tutoring;
• quelle esistenti dovranno trasformarsi in società non-profit;
• nessuna società di tutoring potrà raccogliere capitali sui mercati o ad accettare investimenti esteri in nessuna forma.
Facendo un paragone con aziende “non orientali” , come Apple, Amazon, Microsoft … è indubbio che la capitalizzazione di tali aziende le rende talmente forti da essere addirittura più potenti dei Governi ed avere nei confronti di questi un grosso potere contrattuale facendo loro perdere la funzione di gestire il Paese con una regolamentazione del  mercato sana.
I consigli di amministrazione di grandi aziende private non è accettabile che possano decidere le sorti dei nostri figli ed è per questo che potremmo prendere spunto dal Governo cinese, che impone norme di buon senso per evitare –per esempio- che i giochi online si impossessino delle vite di ragazzi ormai assuefatti alla tecnologia.
Un consulente finanziario in questo contesto può, se la pensa come il sottoscritto, avere la funzione della goccia che scava la roccia per costruire insieme ai propri clienti soluzioni finanziarie che contribuiscano a modificare in meglio le conseguenze altrimenti deleterie di sviluppi poco sostenibili per le persone  per il pianeta.
Sante