Spesso nei miei articoli vi ricordo che la FINANZA, da sempre, segue, seleziona e partecipa soprattutto alle imprese che contengono valore e che promettono di mantenerlo e svilupparlo nel TEMPO.
Quando lo faccio mi riferisco sempre, direttamente o indirettamente all’economia circolare, che è un termine relativamente recente, ma le cui caratteristiche sono obiettivamente sempre state presenti nella parte sana del sistema produttivo e sono poi state identificate, apprezzate e “sposate” come portatrici di VALORE su cui vale la pena investire.
Il concetto di economia circolare è ben riassunto da Wikipedia in questo estratto: “I maggiori OBIETTIVI dell’economia circolare sono l’estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, le attività di ricondizionamento e la riduzione della produzione di rifiuti. Insiste inoltre sull’importanza di vendere servizi piuttosto che prodotti, in riferimento al concetto della “functional service economy”, che rientra nella nozione più ampia di “performance economy”” (Wikipedia)
La DIFFERENZA che passa fra investire su un titolo che “tira” e uno che “promette bene” è quello su cui voglio farvi riflettere. Un titolo o un fondo che “tira” è in genere quello che nel mondo dei prodotti di consumo viene definito “di moda” e cioè che qualcuno ha indicato come “da seguire” in quanto immesso sul MERCATO con un obiettivo di vendita e quindi –ovviamente- in quel momento disponibile e soprattutto molto comunicato e mostrato.
Ciò non toglie però che sul mercato ci siano altri prodotti magari più performanti, più durevoli, più di valore, etc. Semplicemente il prodotto che “tira” è perché qualcuno ha stabilito che deve “tirare”.
L’economia circolare non è basata sul verbo “tirare”, ma sul “promettere impegno di lunga durata”. E rappresenta la sintesi migliore del mio personale modo di ricercare le migliori opportunità di investimento per i clienti che mi seguono.
Soprattutto dei clienti che seguono consapevolmente e volentieri l’IDEA di consentire che il valore di un investimento maturi nel tempo previsto.
Gli effetti di un investimento del mercato nell’economia circolare non è un caso che richieda dai 5 ai 10 anni per veder consolidare e accrescere il valore di ogni iniziativa che abbia in sé il senso della circolarità.
Per fare un ESEMPIO “visibile ad occhio nudo” osservate come la situazione contingente abbia indotto il sistema mondiale (con variabili da Paese a Paese) a virare con determinazione verso i servizi e il noleggio dei beni che fino a ieri erano considerati solo da acquisire in proprietà. Questo comporta che il bene, offerto in questo modo, venga mantenuto in vita a lungo dal proponente mentre l’aderente all’offerta si limita al suo utilizzo acquisendo con il prezzo pagato (interrompibile) anche una serie di servizi che normalmente era l’utente a dover attivare su vari fronti.
In questo modo il bene viene mantenuto sempre in “salute” motivo per cui dura più a lungo consentendo un coinvolgimento di più soggetti economici che altrimenti dovevano conquistarsi il singolo rapporto con i clienti.
La FINANZA che investe in quel genere di filiere, vede in quel tipo di approccio un coordinamento di varie economie che si sostengono a vicenda offrendo un miglior servizio all’utente finale.
Una LOGICA simile viene applicata e offerta al mercato da un numero sempre maggiore di aziende che, l’avrete notato, aggiungono al proprio “core business” un insieme di servizi altrimenti dormienti consentendo di generare una importante circolarità a quella filiera di attività che rischierebbe di faticare a farsi notare.
Ma i miei esempi sono molto riduttivi perché la circolarità di un sistema che genera valore ha la propria chiave di lettura soprattutto nella famosa frase “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” che nel mondo moderno riguarda oggi non solo la materia solida, ma anche i servizi.
E consentitemi una chiosa:
quando investiamo consapevolmente nell’economia reale -e in quella circolare soprattutto- consentiamo al denaro di trasformarsi in beni e servizi che altrimenti non potrebbero nascere a beneficio di tutti.
Inclusi quelli che li hanno finanziati. Che sono anche molti dei miei clienti.
Per approfondire e investire nell’economia circolare sapete che potete contare su di me.
Buona giornata.
Sante
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