Nel gergo popolare dire “del put” è un dispregiativo, come per dire che una cosa vale poco o è fatta male.
Ma in finanza la PUT è invece uno strumento molto interessante e tuttavia poco reclamizzato, spesso considerato alternativo alla protezione ottenibile con i comuni strumenti di diversificazione dell’investimento.
La PUT è un prodotto simile ad un’assicurazione.
Un contratto sottoscrivibile che consente (a chi vuole) di proteggersi da un calo in un determinato ambito, dietro il pagamento di un premio che potremmo definire costo della copertura.
C’è “una possibile PUT” per ogni settore in cui potreste trovarvi ad investire, che ha appunto un costo in percentuale molto ridotto rispetto al vostro investimento da proteggere
Come per un’assicurazione ha una durata temporale prefissata ma si può comunque rinnovare a scadenza.
La PUT funziona così:poniamo che per vari motivi abbiate deciso (autonomamente o consigliati) di investire in un determinato settore, ma che abbiate anche il timore che le vostre intuizioni o i consigli cui avete aderito potrebbero subire un calo inaspettato.La prudenza suggerirebbe di diversificare sempre.
Ma per ora poniamo che voi amiate anche un certo grado di rischio e che non vi interessi diversificare.
Ipotizziamo allora che abbiate investito “X” nel settore (per es.) farmaceutico e che quel settore subisca un calo imprevisto anche forte.
Se non avete sottoscritto la PUT, il calo di quel mercato per voi corrisponde ad una perdita (ricordate che questo vale però solo se vendete).
Se avete invece sottoscritto la PUT e volete uscire da quel mercato indenni, potete far valere “il contratto del PUT” che praticamente reintegra la perdita.
Potete comunque anche credere nella ripresa di quel mercato e in quel momento non far valere la PUT, ( non esercitando l’OPZIONE) aspettare di vedere come va e, se dovesse calare ancora, scegliere di applicarla successivamente.
Se alla scadenza dell’accordo “del PUT” avrete scelto di non utilizzarla o se non si saranno verificate condizioni per ricorrervi, alla scadenza, come per un’assicurazione qualsiasi, lo registrerete solo come un costo.
In questo caso, nella migliore delle ipotesi, significherà che il mercato ha premiato il vostro investimento e che il vostro rendimento effettivo è quello dichiarato dal mercato meno il costo di sottoscrizione della PUT.
Nel caso in cui vi siate invece trovati a voler far valere la PUT potrete anche restare in quel mercato, essendo tornati alla situazione di partenza … o potrete uscirne (vendendo).
Avendo fatto valere la PUT (ogni contratto potete farlo valere una volta sola nell’arco di tempo stabilito alla sottoscrizione) potrete decidere di insistere nel restare investiti in quel modo e di farlo o rimanendo “aperti” agli eventi di rischio o sottoscrivendo un’altra PUT.
Lasciatemi quindi affermare che se il vostro consulente contro emozionale vi fa fare un contratto del PUT … lo fa per il vostro interesse.
A presto.
Sante
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